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Città di Velletri

La collezione Borgia

La collezione Borgia fu avviata nel XVII secolo da Clemente Erminio Borgia (1640-1711), il quale iniziò a raccogliere oggetti antichi all’interno della sua residenza: il palazzo Borgia, oggi scomparso, che sorgeva in angolo tra le attuali Via Borgia e Via della Trinità. In seguito, Alessandro Borgia (1682-1764), arcivescovo di Fermo, arricchì la collezione con una raccolta di monete. Tali materiali costituirono il nucleo iniziale del Museo Borgiano di Velletri ad opera del cardinale Stefano Borgia (1731-1804) (n. 47), che trasformò il palazzo di famiglia in una casa-museo dove conserva-va oggetti antichi e tesori provenienti dalle ‘quattro parti del mondo’.

La città poteva così vantare l’unica raccolta esistente in Europa di antichità egizie, greche, etrusche, romane (nn. 48-49; nn. 50-52 in bacheca), arabe, indiane, con una sezione riservata al Museo Sacro, con dipinti medievali e oggetti liturgici, e un’altra dedicata alle carte geografiche e ai cimeli provenienti dal Nuovo Mondo. Nelle immediate vicinanze del palazzo, presso la piccola badia della Santissima Trinità, tuttora esistente, era ordinato il lapidario della collezione, ovvero il complesso delle epigrafi antiche rinvenute nel territorio veliterno e a Roma.

La casa-museo, chiara dimostrazione di una cultura enciclopedica, costituirà la prima tappa del Grand Tour per coloro che da Roma si recavano a Napoli, e lo stesso Goethe ne citerà le meraviglie nel suo Viaggio in Italia del 1787. Alla fine del Settecento, con l’incrementarsi della collezione, il Museo Borgiano contava ben tre sedi: alla casa-museo di città e al lapidario si aggiunse la villa di campagna che fu adattata a museo suburbano. Il cosiddetto Casino Borgia, ubicato a Colle Palazzo (viale Oberdan 49), è uno dei luoghi che ancora ricordano le glorie passate di questa famiglia nella città di Velletri.

Dopo la morte del cardinale Stefano, avvenuta a Lione nel 1804, la preziosa collezione fu venduta dal nipote Camillo ai Borbone e, nel 1817, trasferita definitivamente a Napoli. Nel 2001 una mostra, allestita presso il Palazzo Comunale di Velletri e poi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ha fatto conoscere al pubblico l’innovativo progetto di Stefano Borgia di un museo universale. Dal 2002, le spoglie del cardinale, traslate da Lione, riposano nella Cattedrale di San Clemente, nella cappella della Visitazione, anticamente appartenuta alla famiglia Borgia e oggi dedicata a San Vincenzo de’ Paoli.